Galleria primo piano

Francesco Simeti
come un limone lunare / che non riposa mai

Francesco Simeti, Rubble, 2017. Photo Agostino Osio.

Francesco Simeti, Rubble, 2007. Stampe su forex, 162 elementi – 40 x 26 cm ciascuno. Installation view at Francesca Minini, Milano Photo Agostino Osio.

Francesco Simeti, Curtain, 2017. Photo Hayley Gault. Courtesy Platform Arts.

Francesco Simeti, Curtain, 2017. Dettaglio. Tenda modulare stampata in velluto, 280 x 910 cm – 7 elementi 280 x 130 cm ciascuna. Installation view at Platform Arts, Belfast. Photo Hayley Gault.

DATA:

10 – 28 Febbraio 2022

INFO:

Martedì-domenica:
dalle 11 alle 19.
Sabato:
dalle 11 alle 22.
Lunedì chiuso.
Ingresso gratuito

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Artista italiano tra i più interessanti della sua generazione, Francesco Simeti (Palermo, 1968 – vive e lavora a Brooklyn, NY) e attraverso queste due opere presenta temi e metodologie della sua mostra-atelier che inaugurerà nel mese di settembre.

Nella galleria al primo piano Simeti presenta due lavori: Rubble, 2007 installazione scultorea composta da un intreccio di fogli di forex stampati. In Rubble Francesco Simeti rivisita House of Cards, celebre opera dei designer americani Charles e Ray Eames. Sviluppato originariamente nel 1952, il loro progetto rifletteva l’idea quasi utopica che il design industriale potesse rendere il mondo un posto migliore e più piacevole. Simeti è interessato a ripensare la struttura del gioco creata dagli Eames alterando la loro visione positiva attraverso l’uso di immagini dure di macerie, detriti e rottami in tempo di guerra.

Alle spalle di Rubble si stende poi l’altro lavoro in mostra che testimonia l’interesse dell’artista per il tessuto come materia prima e campo di indagine antropologica e terreno di contrasti.

I lussureggianti pannelli di velluto di Curtain, 2017 intrecciano storie d’arte provenienti da Oriente e Occidente, fornendo un compendio di pittura, scultura e fotografia. Il sipario diventa uno spazio e un portale che trasporta lo spettatore verso le sculture in Russia o le Trump Towers in India, tra fiori, fogliame, montagne e nuvole rubate alla storia dell’arte italiana.

La scala degli elementi raffigurati inverte la dimensione normale a cui esistono nel mondo. L’artista riduce monumenti e edifici e ingrandisce erba e fiori, spingendoli al di fuori della funzione ornamentale che solitamente gli viene assegnata.

Prima mostra personale di Simeti in un’istituzione, il progetto ha infatti rivolto all’artista l’invito a formulare una riflessione sul suo lavoro, parallelamente all’ideazione di un atelier.

Il titolo della mostra come un limone lunare / che non riposa mai è d’altra parte uno dei più celebri versi di Danilo Dolci, tratto dalla raccolta di poesie Il limone lunare, pubblicato nel 1970 – una sorta di dichiarazione di poetica sull’esercizio delle umane potenzialità del sociologo ed educatore italiano dal quale, per diverse ragioni, il progetto espositivo trae ispirazione.

francescosimeti.com