Aperture speciali durante le feste â€“ La mostra sarà aperta al pubblico anche giovedì 26 dicembre, ore 15-19.30, e lunedì 6 gennaio, con orario continuato dalle ore 10.30 alle 19.30.

Una mostra dedicata alla scena delle autoproduzioni editoriali italiane dopo l’esperienza dell’editoria underground e prima dell’evoluzione dell’algoritmo.

Un progetto nato da una ricerca dell’artista Dafne Boggeri, realizzato in collaborazione con Sara Serighelli per SPRINT,con Ilenia Arosio, Marta Zanoni, Leonardo Caldana Maddalena Manera e in collaborazione con le associazioni non profit O’ e GALATTICA.

Piacenza, 14 settembre 2024. Dal 14 settembre 2024 al 6 gennaio 2025, la sezione Arte di XNL Piacenza, centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano presenta Out of the Grid. Italian zine 1978–2006, un progetto espositivo tratto dall’omonima pubblicazione edita da Les presses du réel (2023) che conferma la vocazione di XNL a essere uno spazio trasversale che intende avvicinare i cittadini, soprattutto i più giovani, ai molteplici linguaggi delle arti contemporanee.

Dedicata alla scena delle autoproduzioni editoriali italiane, dopo l’esperienza dell’editoria underground di movimento e prima dell’evoluzione tentacolare dell’algoritmo, Out Of The Grid. prende corpo da una ricerca dell’artista Dafne Boggeri, realizzata in collaborazione con Sara Serighelli e con Ilenia Arosio, Marta Zanoni, Leonardo Caldana Maddalena Manera, e nata dal desiderio di dare visibilità a quei movimenti autonomi che nascono su carta e spesso esondano su altri medium.

E allora capita che un semplice francobollo diventi perimetro di infinita sperimentazione visiva e concettuale (Arte Postale) o che il messaggio scorra sui fili della segreteria telefonica (419695), nell’etere delle onde radio (Bob Rock), su carta termica per fax (Artel), floppy disk 20×20 cm (Adenoidi), vinile (Trax), nastri magnetici (Anestesia Totale), CD (Speed Demon), VHS (419695), sulle fiancate metalliche di un vagone del treno (Trap), fino ad approdare ai margini dell’algoritmo con il mondo dei blog (I Don’t Care).

La mostra ricostruisce alcuni aspetti del libro per farli risuonare nell’attualità, amplificando la sua analisi e le relazioni del materiale raccolti. Il volume, oltre alle 100 schede dedicate alle fanzine e alla riproduzione di copertine pagine interne, comprende alcune conversazioni dedicate a vari aspetti del tema e al contesto delle autoproduzioni, come quelle che vedono protagonisti lo scrittore musicale Stefano Gilardino e il giornalista punk Glezös, la critica e curatrice Fabiola Naldi e il collezionista di zine hip hop Pietro RivasiGiulia Vallicelli â€˜archivio vivente riot/queercore’ di Compulsive Archive in dialogo con Dafne Boggeri, o l’artista e gallerista Gino Gianuizzi con la critica e curatrice Lorenza Pignatti. Un programma di tre incontri pubblici gratuiti affiancherà la mostra, presentando lo screening del documentario Melmaridé realizzato da Elisa Bozzarelli e Alice Daneluzzo (27.09), l’incontro con Giulia Vallicelli di Compulsive Archive (11.10), la conversazione/performance di Luk, Sheba e Mario, parte del gruppo afrodiscendente di ballo urbano BlackRootz.

Out of the Grid Ã¨ realizzata in collaborazione con SPRINT e le associazioni no profit O’ e GALATTICA.

L’esposizione è una preziosa occasione per immergersi in una storia che abbraccia gli anni tra il 1978 e il 2006, mostrando cambiamenti sociali, politici, estetici e tecnologici, nell’uso del linguaggio e delle strategie di comunicazione, dal punto di vista delle autoproduzioni stampate.

Una narrazione minuziosa del recente passato che ha richiesto un impegno importante in termini di recupero di documenti estranei ai sistemi di archiviazione ufficiali, ma che hanno molto da dire sul nostro presente. Una ricerca che solleva temi politici e sociali, come la libertà di espressione e il ruolo dell’attivismo giovanile, e questioni culturali come quella la conservazione di certe fonti scritte informali.

Accompagnati da una scheda di orientamento, i titoli in mostra hanno provenienze diverse per annata, immaginario, estetica e contesto â€“ musicali, sociali, artistici, letterari e ludici – e tentano una composizione non solo della storia delle fanzine ma anche della definizione e dei legami con fenomeni sociali e culturali, spesso in anticipo sui tempi.

In mostra esempi di pubblicazioni autoprodotte straniereseminali per la scena italiana, un’ampia selezione di copie originali, fac-simile, tavole grafiche di approfondimento e strumenti tecnici esposti su otto grandi tavoli-bacheca suddivisi per tema, dall’evoluzione visiva, tecnica e tipografica dagli anni Settanta ai Duemila, ai riferimenti a luoghi, spazi e situazioni di aggregazione, le â€˜meta’ recensioniarticoli e segnalazioni, particolarmente visionari, contenuti nelle zine.

In mostra anche le lastre tipografiche del libro da cui nasce il progetto, e materiale bibliografico che affronta differenti prospettive tangenti al progetto editoriale; riferimenti più o meno astratti, diretti o indiretti rispetto al tema principale, libri che affondano lo sguardo su temi sociali, politici o documenti che riflettono su uno specifico stile-gruppo-sottocultura, fino a pubblicazioni monografiche dedicate ad alcune delle zine raccolte nel volume stesso.

Il percorso si completa con la zona che accoglie il programma pubblico, concepita come una scultura ambientale che si attiva per gli incontri e che rimane sempre fruibile durante la mostra come isola aggregativa.

Un’edizione gratuita di poster formato A2, con un’immagine composta da estratti delle varie autoproduzioni che dialogano per assonanza o divergenza sarà disponibile sino a esaurimento.

L’esposizione è accompagnata da una serie di tre incontri di approfondimento che modulano i temi della mostra tra proiezioni, talk e performance: occasioni speciali in cui avvicinarsi a differenti esperienze e linguaggi che attraversano, tengono e tagliano le pagine di alcune delle fanzine raccolte nell’omonimo libro.

Il programma Arte di XNL è promosso da Rete Cultura Piacenza, che comprende Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia e Diocesi di Piacenza-Bobbio.

Un particolare ringraziamento, per la collaborazione, all’Azienda Vitivinicola La Stoppa di Elena Pantaleoni (Rivergaro, Pc).