Introdotti dalla direttrice artistica Paola Pedrazzini, sono intervenuti lo sceneggiatore e produttore del film Roberto Proia e il critico cinematografico Gianni Canova; hanno portato la loro testimonianza anche l'assessora alle pari opportunità del Comune di Piacenza Serena Groppelli e il presidente di Arcigay Piacenza Lambda Davide Bastoni.

Martedì 16 aprile, studenti e studentesse delle scuole superiori piacentine hanno gremito il secondo piano di XNL Piacenza, per assistere alla proiezione speciale del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” (vincitore del premio CIPS Cinema per la Scuola), ispirato alla storia vera di Andrea Spezzacatena, adolescente vittima di bullismo e cyberbullismo. 

Una mattinata intensa e partecipata, introdotta dalla direttrice artistica Paola Pedrazzini, che ha visto il coinvolgimento speciale dello sceneggiatore e produttore del film, Roberto Proia, e del critico cinematografico Gianni Canova che, dopo la visione, hanno dialogato con i ragazzi presenti – e con i molti collegati in streaming - guidandoli in una riflessione collettiva sul Cinema e sul valore del rispetto e dell'accoglienza della diversità. 

Ad arricchire l'incontro, gli interventi dell'assessora alle pari opportunità del Comune di Piacenza, Serena Groppelli e di Davide Bastoni, presidente di Arcigay Piacenza Lambda.

L’appuntamento, promosso da XNL Cinema in collaborazione con Pride Piacenza e Arcigay è parte del più ampio progetto “L’ora di Cinema” realizzato da Fondazione Fare Cinema, presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Pedrazzini, nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MiM. 

Nell’introdurre la mattinata Paola Pedrazzini direttrice di XNL Cinema, ha ricordato come il film sia diventato un caso cinematografico per il record di spettatori e come stia facendo un tour internazionale mentre è fresco di candidatura ai David di Donatello 2025 (miglior sceneggiatura non originale e David Giovani).

«Ringrazio Roberto Proia, anima del film, per aver accolto il mio invito e aver trovato una data per essere qui (quando avevo chiamato Roberto era a Los Angeles e partirà ora per il Giappone per promuovere il film);ha detto Pedrazzinicolgo l’occasione per fargli le congratulazioni per la candidatura ai David per la sceneggiatura: alla bellezza (e alla fortuna) de “Il ragazzo dai pantaloni rosa” concorrono infatti più fattori, dalla felice  scelta di cast, alla freschezza dello sguardo registico, ma la scrittura - inaspettata, mai retorica che non mostra il suicidio sullo schermo ma che è un inno alla vita- è molto originale. Ringrazio Gianni Canova, ormai un “amico” di XNL Cinema e ringrazio Davide Bastoni e Serena Groppelli per aver con noi fortemente voluto questo evento, importante proprio perché il film è uno strumento di lotta contro le discriminazioni con un valore che va oltre la sua indubbia valenza cinematografica».

Con Pedrazzini Mario Magnelli, vicepresidente di Fondazione di Piacenza e Vigevano ha commentato: «Il cinema e l’attualità si sono spesso variamente intrecciati, attingendo dalla cronaca per portare sul grande schermo una narrazione che parla alla coscienza collettiva. E questo film non è solo uno strumento di espressione culturale che rende onore all’arte cinematografica, è anche uno straordinario mezzo per affrontare il tema del bullismo, delle disuguaglianze, della giustizia sociale e dei diritti civili. È confortante che sia stato accolto con tanto interesse da parte dei giovani studenti perché è a loro che consegniamo la speranza in un mondo che rifiuti la logica del branco contro il più debole, e sappia indignarsi per l'indifferenza e i pregiudizi portati alle estreme conseguenze».

«Il film ha a che fare con tutto ciò che è additato come fuori dalla norma – ha spiegato Roberto Proia, sceneggiatore e produttore del film agli studenti e studentesse presenti - Quello che ognuno di noi può imparare e portare poi nella propria vita è che l’assassino di Andrea è stato il silenzio, non il bullismo, non Christian [il nome del bullo del film ndr]. Voi avete un grande potere, che è quello di parlare, di aprirvi. Ci sono stati ragazzi che dopo la proiezione hanno trovato il coraggio di denunciare atti di bullismo, subìti o compiuti»

L’assessora alle pari opportunità del Comune di Piacenza Serena Groppelli ha introdotto il tema dell’ironia come arma contro il cyberbullismo: «si può avere una propria identità nel rispetto delle regole condivise e rispondere agli attacchi con l’ironia: è un percorso di sicurezza non facile, che si fa parlando con le persone che ci vogliono bene. Ognuno di voi, quando riesce ad affermare la propria identità, fa un regalo a tutti gli altri»

Con lei Davide Bastoni, Presidente di Arcigay Piacenza Lambda: «Accogliere e vivere la propria sessualità e quella degli altri in modo sereno, senza pregiudizi e discriminazioni – ha detto Bastoni - questo è il messaggio che è necessario veicolare nelle scuole in modo che fenomeni di bullismo, violenze verbali e fisiche a causa dell'identità o orientamento sessuale non possano più accadere. Anche per questo sabato 24 maggio invitiamo tutte gli studenti, gli studenti, le insegnanti e gli insegnanti al Piacenza Pride, con la parata colorata e pacifica (che partirà ore 16 dai Giardini Margherita e tornerà ai Giardini stessi alle ore 18). Per dire no alle discriminazioni e sì ad una società aperta e accogliente».

Il critico cinematografico Gianni Canova, visibilmente commosso “come ogni volta che vedo questo finale”, ha tenuto le fila del discorso sul mezzo cinematografico, stimolando ragazzi e ragazze all’analisi delle scelte stilistiche (l’uso dell’Ave Maria di Schubert, il gioco di anticipazioni della voce fuori campo, le citazioni presenti nel film a partire da Jules e Jim…)

Il film ha suscitato domande, riflessioni, verbalizzazioni di disagi da parte sia degli studenti e studentesse presenti in sala (provenienti dall’Istituto Tramello Cassinari e dal Liceo Respighi) che da quelli collegati da remoto dall’aula magna del liceo classico Gioia che hanno partecipato al dibattito attraverso una chat messa a disposizione.

Lunghissimi applausi hanno chiuso una mattinata dedicata ad un film importante sul piano sociologico oltre che cinematografico, perché rompe il silenzio e crea consapevolezza, raccontando questa storia, parlando apertamente di bullismo, di accettazione, di importanza del dialogo.