Riconosciuta di “rilevante interesse scientifico e culturale” dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura.
Piacenza, 23 giugno 2025. C’è tempo fino al 29 giugno per visitare Giovanni Fattori 1825-1908. Il “genio” dei Macchiaioli, la grande mostra in corso a XNL Piacenza, Centro dedicato alle arti contemporanee della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
A cura di Fernando Mazzocca, Elisabetta Matteucci e Giorgio Marini, l’esposizione indaga la figura di Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908), protagonista indiscusso del movimento dei Macchiaioli, nonché uno degli artisti più significativi del panorama figurativo europeo dell’Ottocento che ha saputodominare tutti i generi pittorici. Dalle prime ricerche sulla macchia, agli intensi ritratti, dai paesaggi en plein air ai soggetti di vita rurale e alle scene che esaltano la Maremma, simbolo di quel mondo contadino che Fattori amava e che contrapponeva alla disorientante modernità urbana; le 170 opere in mostra (di cui 100 dipinti e 70 tra disegni e incisioni) offrono una nuova interpretazione dell’autore e della sua opera, in rapporto al panorama dell'arte italiana del XIX secolo.
A pochi giorni dalla chiusura dell’esposizione, che ha superato i 20milavisitatori dalla sua apertura, arriva la comunicazione ufficiale da parte della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, che riconosce la mostra di “rilevante interesse culturale e scientifico” ai sensi dell’art.48, comma 6, del D. Lgs. n. 42/2004. L’iniziativa promossa dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano con la collaborazione di Dario Cimorelli Editore è stata valutata positivamente per il suo intento di mettere a fuoco, oltre alla personalità di Giovanni Fattori, la sua specificità nel panorama figurativo italiano del periodo, ma anche per gli apparati multimediali e i materiali documentari inediti predisposti all’interno del percorso espositivo per ricostruire la biografia dell’autore. Altri aspetti riconosciuti dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura sono il corposo catalogo pubblicato da Dario Cimorelli Editore, composto da saggi, approfondimenti e apparati firmati da rilevanti studiosi ed esperti in grado di rinnovare la memoria dell’artista, e l’accostamento dei dipinti alla produzione grafica, per la prima volta esposta e analizzata nella sua completezza grazie alla collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma.
«Il riconoscimento del Ministero alla qualità della mostra Giovanni Fattori. Il 'genio' dei macchiaioli ci fa molto piacere e ci conforta - è il commento del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -. Immaginando questa iniziativa, insieme a Rete Cultura Piacenza, abbiamo scelto di lavorare a un progetto che coniugasse attrattività per il pubblico e valore culturale. Un mandato che i curatori e il produttore hanno accolto con passione e impegno, dando vita a un’esposizione bella e coinvolgente, e anche arricchente e rigorosa dal punto di vista scientifico, come riconosciuto da tanti visitatori ci esprimono i loro apprezzamenti. Invitiamo dunque chi ancora non l’ha fatto a cogliere l’opportunità di visitarla in questi ultimi giorni di apertura, perché non potremo predisporre una proroga: una parte delle opere devono tornare a Livorno dove, come annunciato, proseguiranno le celebrazioni del bicentenario della nascita di Fattori, con un nuovo e differente progetto espositivo».
È possibile visitare la mostra fino a domenica 29. Da martedì a giovedì con orario continuato 10-19, venerdì in occasione dei Venerdì piacentini è prevista l’apertura straordinaria continuata dalle ore 10 alle 24, sabato e domenica dalle ore 10 alle 20.
La mostra Giovanni Fattori 1825-1908. Il genio dei Macchiaioli è promossa da Rete Cultura Piacenza, che comprende Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia e Diocesi di Piacenza-Bobbio, prodotta da
Dario Cimorelli Editore e realizzata con il sostegno della Banca di Piacenza, in collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica, la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, l’Istituto Matteucci, il Comune di Livorno e la Fondazione Livorno.